Lo Stato italiano perde il giudice Cecilia Carreri
È definitivo: lo Stato italiano perde per sempre il giudice Cecilia Carreri.
Il TAR del LAZIO ha depositato la sentenza con cui respinge la sua domanda di rientro in servizio. Una sentenza che ancora una volta, dopo dieci anni di ricorsi, non considera ben due lettere di revoca delle dimissioni, inoltrate tempestivamente al Consiglio Superiore della Magistratura e al Ministero il 6 e il 26 novembre del 2008 e sempre depositate agli atti.
Una sentenza vergognosa, breve e frettolosa, nonostante le 40 pagine del Ricorso quasi ignorato, sentenza scritta da Fabio Mattei, fratello del chiacchierato Enrico Mattei.
Una sentenza che non motiva neppure su tanti punti decisivi del Ricorso.
Anche il precedente Ricorso Straordinario al Capo dello Stato aveva misteriosamente ignorato quelle due lettere di valida revoca delle dimissioni.
In tutti i ricorsi, vi è sempre stata l'opposizione del Consiglio Superiore della Magistratura, lo stesso Consiglio che ha negato, a distanza di dieci anni, la richiesta di rifare il processo disciplinare che la Carreri ha subito nel 2007 per una pretestuosa ed evanescente questione di attività sportive, legittimamente compiute durante delle ferie arretrate o fuori ruolo, dopo le quali la stessa riprese puntualmente servizio.
In tutti i processi e ricorsi di questi dieci anni, le Istituzioni hanno scritto falsità, fatto sparire documenti, alterato il reale svolgimento dei fatti, hanno volutamente ignorato circostanze e documenti decisivi che non hanno neppure letto, hanno strumentalizzato la vicenda, manipolata ad arte per arrivare a un unico obiettivo: condannare ed eliminare la Carreri.
Anche il Ministro della Giustizia, sollecitato da più istanze, non riprende in servizio la Carreri, pur essendoci una clamorosa carenza di organico ed essendo state validamente revocate le sue dimissioni.
Lo Stato perde così un bravo magistrato che ha servito lodevolmente la giustizia italiana per quasi trent'anni, nonostante i cittadini ne chiedano a gran voce il rientro in servizio.
Il giudice Cecilia Carreri è fiera e orgogliosa di non fare più parte di una magistratura che l'ha pugnalata alle spalle.
Cecilia Carreri era un giudice sgradito per la sua notoria autonomia e indipendenza, per la sua efficenza e bravura. Laureata a pieni voti all'università, non ha mai depositato una sentenza in ritardo.
Giudice serio e tutto d'un pezzo, Cecilia Carreri ha sempre lottato contro i poteri forti, contro i più pericolosi criminali.
Ha sempre lottato contro i magistrati che facevano cattiva giustizia, cercando di difendere i cittadini.
Ed è stata eliminata proprio dai poteri forti, dal Consiglio Superiore della Magistratura, dallo stesso Ministro della Giustizia.
Cecilia Carreri si congeda così dai cittadini che l'hanno sempre stimata e apprezzata, che l'hanno sempre sostenuta nella sua dolorosa battaglia per avere giustizia, iniziata nel 2006 e conclusa nel 2017.
Cecilia Carreri esce finalmente da una allucinante persecuzione giudiziaria, e volta pagina.
Ha semplicemente orrore per quanto ha vissuto in questi anni e le è stato inflitto con accanimento dalle Istituzioni.
Felice di dimenticare per sempre una magistratura indegna e ingrata, alla quale ha dedicato con serietà e sacrificio tanta parte della sua vita, per ricevere in cambio un crudele massacro della sua vita privata e la perdita del lavoro che amava di più.