Gestione Gianni Zonin: danni per 2 miliardi
L'azione di responsabilità della Banca Popolare di Vicenza contro la gestione di Gianni Zonin.
Articolo su TgCom24 del 6 aprile 2017.
Gianni Zonin, presidente per vent'anni della Banca Popolare di Vicenza, è stato "il vero e proprio dominus della banca": "sostenuto da un gruppo di consiglieri e sindaci a lui particolarmente legati" Zonin "era in grado per carisma, autorevolezza e per esperienza, di indirizzare la volontà dell'organo collegiale, lasciando ben poco spazio al confronto dialettico". E' quanto si legge nell'atto di citazione della banca contro 32 ex esponenti di vertice dell'istituto berico.
"La sua capacita di influenza e di indirizzo trova molteplici conferme nel modus operandi della banca. A partire dall'assenza di dialettica collegiale e dalla mancanza di qualsiasi voce critica, che costituiscono un tratto distintivo del consiglio di Bpvi e danno la misura del dominio assoluto esercitato dal presidente su consiglieri e sindaci, regalati al ruolo di semplici spettatori di scelte, all'evidenza, maturate altrove". Un dominio che emergeva, ad esempio, nella scelta dei consiglieri alla cui selezione Zonin "presiedeva", "evitando qualunque forma di discontinuità".
Da Cda e Zonin gravissime negligenze - Il quadro "a dir poco drammatico" in cui si trova la Banca Popolare di Vicenza è figlio di "un modus operandi...di inaudita gravità, riconducibile in primis all'ex direttore generale, Samuele Sorato" ma "reso possibile da comportamenti (e/o omissioni) degli organi collegiali a loro volta improntati a inescusabile e gravissima negligenza". Così prosegue il duro j'accuse della Banca Popolare di Vicenza contro i 32 ex amministratori, sindaci e dirigenti.