Banca Popolare di Vicenza: una cascata di diamanti
Scrive Giovanna Faggionato che la Banca Popolare di Vicenza largiva finanziamenti milionari alle aziende di Gianni Zonin, ai suoi uomini e amici.
Esattamente quello che aveva visto il giudice Cecilia Carreri nel 2002, leggendo l'ispezione della Banca d'Italia e la perizia della Procura. Gianni Zonin usava la Banca come fosse cosa propria per finanziare le sue aziende e fare affari. Non aveva paura perché aveva assunto nel gruppo bancario funzionari della Banca d'Italia, militari della Guardia di Finanza, giudici, avvocati, e si avvaleva per le sue operazioni dei più importanti commercialisti di Vicenza. Il tutto con il benestare del collegio sindacale e del CDA che non fiatavano, omettendo ogni doveroso controllo. E le inevitabili coperture politiche.