Mi scuso per l'ora tarda ma la colpa è solo sua e del suo libro (del quale ho fatto omaggio anche a un amico) molto inquietante che ho iniziato a leggere oggi e dal quale non sono riuscito a staccarmi sino a poco fa ... L'ammiro molto e mi dispiace per quanto Le è accaduto e sono certo che lontano da quell'ambiente malsano avrà ritrovato serenità e la gioia di vivere ...
Alessandro Eleardo
Sto leggendo in questi giorni di vacanza il suo libro. Il primo pensiero è quello di chiederle perdono perché anche io l'avevo "condannata" leggendo i giornali. Senza usare un briciolo di intelligenza , senza pensare che le cose non sono sempre come ci vengono dipinte. Leggendo il suo libro leggo tanti nomi che ho conosciuto per lavoro, nomi che non mi sono mai sembrati trasparenti . Sono a pagina 300, mi aspetta una serata di piacevole lettura. Spero che i suoi problemi alla colonna vertebrale si siano almeno ridimensionati visto che una restitutio ad integrum e' molto difficile.
Finito ora di leggere...rimane un gran senso di vuoto, di incredulità nei confronti delle istituzioni , nei confronti di questo nostro stato che abbandona i suoi cittadini. Mi chiedo da tempo, anche prima di leggere il suo libro, se sia ancora giusto alzarsi in piedi quando in TV si sente l'inno di Mameli. Lei è stata tradita dai suoi stessi colleghi , come colleghi erano quelli che hanno condannato i giudici Falcone e Borsellino. Vicenza come Palermo. E oggi che cosa è cambiato?
Lei ha avuto il coraggio di indagare dove altri giravano al largo , da sola in un ambiente colluso e con protezioni su più livelli, questa la sua condanna.
Per me lei è Giudice "dentro"! Grazie per aver dato a Vicenza il suo libro.
Valeriano Franceschetto
Buonasera dott.ssa Carreri, ho terminato di leggere il suo ultimo difficile scritto, conosco e ho lavorato con alcuni di quei personaggi da lei menzionati, non mi resta che rimanere, più ferma che mai, sulla mia idea di una giustizia che non esiste ed anch'io, come lei, all'inizio ci credevo molto, sono ancora in servizio......sono sempre più delusa. Ora comincio "Fermate la giustizia". Le auguro una guarigione o almeno un sollievo alla sua salute, soffro anch'io di problemi alla schiena e sono stata operata 7 mesi fa di un'ernia al disco che mi premeva sul nervo sciatico, sono a conoscenza di ciò che può far star bene o male, La saluto cordialmente augurandole tanta serenità
Spett. Dott. Carreri, ammetto che prima di leggere il suo libro "Non c'è spazio per quel giudice" non conoscevo la sua storia.
Ho scoperto il suo libro grazie ad un articolo apparso sul Corriere del Veneto on-line dove sostanzialmente venivano pubblicati alcuni brani del capitolo riguardante la Banca Popolare di Vicenza.
Ed è proprio questo che mi ha spinto ad acquistarlo. Proprio per la voglia di capirne di più.
Però che un giudice parlasse del del caso BPVi in un libro invece che in un' aula di tribunale mi ha un po' insospettito e fatto pensare fin da subito che qualcosa non deve essere andato per il verso giusto.
Ho acquistato il suo libro per leggerlo durante le mie vacanze estive e 350 pagine mi sembravano un buon numero per essere lette in 10 giorni.
Ma non è andata così, in due giorni avevo già letto oltre 100 pagine, tanto che nei giorni successivi ho dovuto limitarmi nella lettura per non "bruciarlo" in poco tempo.
Ammetto che per come lo aveva descritto il Corriere del Veneto, sembrava un libro totalmente incentrato sul caso BPVi.
Quindi quando ho iniziato a leggere i primi capitoli che parlavano della sua carriera (e disavventura) professionale e personale, non le nascondo che un po' ho pensato che "l'affare Zonin" fosse solo un pretesto per vendere di più.
Ma erano capitoli scritti così bene, mai pesanti e noiosi, ben descrittivi di una realtà della magistratura sconosciuta ai non addetti ai lavori, che ho letto con grande piacere.
Fino al capitolo "principe" quello che ho sopranominato "dei fuochi d'artifico". Ovvero quello in cui descrive gli intrecci politico-affaristici di Zonin, che in fin dei conti si intrecciavano a maglie strette con la sua esperienza (e disavventura) professionale.
Un episodio mi ha molto colpito della sua carriera di GIP, cioè quando si opponeva alle richieste di patteggiamento proposte dagli avvocati perchè vi erano spesso prove a sufficienza per l'assoluzione dei loro clienti.
Trovo che questo modo di operare sia sinonimo di alta professionalità e profondo rispetto verso le persone, siano essi imputati.
Professionalità che come giustamente dice lei, negli ultimi anni è venuta a mancare sempre più nelle nuove generazioni di avvocati.
Dopo aver letto il suo libro, ho fatto un piccolo post sulla mia pagina di Facebook, glielo riporto qui sotto:
La prima cosa che mi è venuta in mente appena finito di leggere questo libro, è quello di ringraziare Cecilia Carreri per averlo scritto. Per averci raccontato, meglio di qualsiasi articolo di giornale, come sono andate davvero le cose nello scandalo Banca Popolare di Vicenza - Gianni Zonin.
Sicuramente sarebbe stato più utile che queste cose le avesse spiegate in un' aula di tribunale. Ma le lotte di potere, i conflitti d'interesse e le dinamiche interne della magistratura glielo hanno impedito.
Una frase in particolare mi ha colpito: "...qual'era il vero problema: la mia sensibilità e la mia diversità, che mal si conciliavano con quel mondo."
Possibile assistere con le mani legate a queste follie ? Cecilia Carreri, Le faccio i miei più grandi complimenti..che cosa possiamo fare affinché Lei possa tornare ad occuparsi di questa drammatica , vergognosa , bieca truffa e possa trionfare la Giustizia, quella vera , che punisca i malfattori e che tuteli la gente onesta ??
Con tutta la mia stima. Cecilia Benetti
Troppi poteri forti coinvolti non le permetteranno di rientrare Cecilia e poi da sola cosa potrebbe fare ??? La distrugerebbero definitivamente , e' tutto il sistema che va estirpato ma questo comporterà tanto dolore ...siamo pronti x farlo ? Goretta Rancan